Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna annuncia di aver effettuato cinque interventi utilizzando protesi stampate in 3D. La zona interessata è stata il bacino. I pazienti che ne hanno beneficiato erano affetti da tumori maligni oppure avevano sofferto il fallimento di protesi precedentemente impiantate." />

All’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna impiantano le prime protesi stampate in 3D

L’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna annuncia di aver effettuato cinque interventi utilizzando protesi stampate in 3D. La zona interessata è stata il bacino. I pazienti che ne hanno beneficiato erano affetti da tumori maligni oppure avevano sofferto il fallimento di protesi precedentemente impiantate.

Foto: Istituto Ortopedico Rizzoli
Foto: Istituto Ortopedico Rizzoli

Le protesi utilizzate sono personalizzate; progettate e costruite in base ai dati raccolti attraverso TAC e risonanze magnetiche di ogni paziente. Sul bacino virtuale creato con questi dati, sono state identificate le zone interessate (ognuna diversa a seconda dell’anatomia e dell’estensione della malattia dei singoli soggetti) e si è stampata esattamente l’area richiesta. In questo modo, la quantità di materiale asportato coincide perfettamente con quello sostitutivo, ovvero il titanio trabecolare.

Foto: TGCOM 24
Foto: TGCOM 24

Il titanio trabecolare è un minerale con una struttura multiplanare regolare, basata su cellule esagonali e caratterizzata da un’alta porosità esposta che imita la forma dell’osso trabecolare. Le dimensioni di ogni cellula sono ottimizzate per la massima osteointegrazione senza sacrificare le sue proprietà meccaniche.

Per Davide Donati, Direttore di Oncologia Ortopedica del Rizzoli, «Il grande vantaggio per il paziente è la ricostruzione nel modo più appropriato possibile dal punto di vista anatomico dei rapporti tra il suo femore e il suo bacino, che significa la possibilità di una deambulazione corretta dopo l’intervento».

Foto: TGCOM 24
Foto: TGCOM 24

L’Istituto Rizzoli ha deciso di dare continuità alla ricerca nell’ambito della stampa 3D di dispositivi su misura fatti di sostanze biologiche, attivando una piattaforma di biostampa del valore di due milioni di euro co-finanziata dalMinistero della Salute e dalla Regione Emilia-Romagna.

Foto: Zaccanti S.p.A.
Foto: Zaccanti S.p.A.

La piattaforma per la fabbricazione di dispositivi personalizzati, utilizzerà immagini radiologiche acquisite tramite una TAC dual Energy e permetterà al Centro di Ricerca del Rizzoli di sviluppare progetti d’avanguardia nel settore. Diversi materiali saranno sperimentati per identificare quelli più adatti alla medicina rigenerativa muscolo-scheletrica e maxillo-facciale.

I risultati finora ottenuti e le prospettive di ricerca grazie alla nuova piattaforma saranno presentati all’inaugurazione della IDBN (Italian Digital Biomanufacturing Network), il 19 giugno, a Bologna.

Fonte:

Istituto Ortopedico Rizzoli
(http://www.ior.it/sites/default/files/IOR_comunicato_stampa3D_150615.pdf)