MakerBot a gennaio del 2014 al CES di Las Vegas, sono stati molti gli utenti che hanno lamentato il malfunzionamento dell’estrusore. L’otturazione, e conseguente bloccaggio, era comune e la casa produttrice semplicemente rimpiazzava il pezzo mal funzionante con uno nuovo che non tardava a evidenziare gli stessi difetti. L’estrusore in questione si chiama “smart extruder”, costa 175 dollari e lavorava correttamente da 200 a 500 ore prima di cominciare a difettare. Con un ritmo di usura così accelerato, dopouna dozzina di stampe c’era bisogno di cambiare nuovamente l’estrusore" />

Il caso “smart extruder”, MakerBot sapeva dei difetti di fabbricazione?

Dal lancio ufficiale della quinta generazione di stampanti 3D della MakerBot a gennaio del 2014 al CES di Las Vegas, sono stati molti gli utenti che hanno lamentato il malfunzionamento dell’estrusore. L’otturazione, e conseguente bloccaggio, era comune e la casa produttrice semplicemente rimpiazzava il pezzo mal funzionante con uno nuovo che non tardava a evidenziare gli stessi difetti. L’estrusore in questione si chiama “smart extruder”, costa 175 dollari e lavorava correttamente da 200 a 500 ore prima di cominciare a difettare. Con un ritmo di usura così accelerato, dopouna dozzina di stampe c’era bisogno di cambiare nuovamente l’estrusore.

Estrusore MakerBot. (Foto: MakerBot)
Estrusore MakerBot. (Foto: MakerBot)

Non aver ritirato dal mercato un prodotto con un malfunzionamento così evidente è soltanto l’ultimo dei passi falsi dell’oramai colosso della stampa 3D. MakerBot era nata come un progetto promettente di tre amici in un hackerspace di Brooklyn. Quando l’idea si era dimostrata vincente e la ditta era cresciuta esponenzialmente, sono cominciati anche importanti cambiamenti di rotta della dirigenza. Il primo era stato rinunciare alla filosofia dell’open source, chiudendo la sorgente dei loro progetti; decisione che li aveva allontanati da una forte community di collaboratori. Da quel momento, alcuni prodotti avevano cominciato ad avere problemi di fabbricazione; prima Digitizer e ora, Replicator Gen 5.

Degradazione della qualità di stampa della Replicator Gen 5. (Foto: Make!)
Degradazione della qualità di stampa della Replicator Gen 5. (Foto: Make!)

L’ultimo guaio della MakerBot è dovuto proprio all’estrusore della loro stampante di ultima generazione. È iniziata unaclass action contro MakerBot e la compagnia madre, Stratasys, accusando entrambe di aver mantenuto sul mercato un prodotto che sapevano essere difettoso, per non far calare le vendite e attirare più investitori, mostrando loro dati di crescita nel fatturato dell’azienda.

Quando la reale entità dei problemi tecnici dell’estrusore è uscita alla luce e la ricaduta economica sull’azienda è stata valutata, le azioni in borsa della Stratasys sono crollate a 31.88 dollari, da un massimo di 130.83 dollari (agli inizi del 2014).

La posizione di MakerBot e Stratasys è ulteriormente peggiorata da documentazione che dimostra quanto i vertici dell’azienda abbiano investito nella pubblicità della stampante dichiarandola di qualità “ineguagliabile”, consapevoli del fatto che non aveva superato i test minimi di prestazioni e affidabilità. Nonostante gli stessi impiegati avessero iniziato a denunciare queste carenze, le compagnie hanno continuato a dichiarare pubblicamente la solidità tecnica della loro stampante e la buona salute generale dell’azienda.

Foto: Techspot
Foto: Techspot

Nei mesi scorsi MakerBot ha dichiarato di aver risolto molti dei problemi dell’estrusore della loro stampante e il calo netto di richieste di sostituzione da parte degli acquirenti sembra confermare questo fatto. Ciò nonostante, rimane la scorrettezza dell’azienda nei confronti dei consumatori.

Per ora la class action coinvolge soltanto gli stakeholders di MakerBot e Stratasys, ma tempi ancora più duri si avvicinano per le due aziende se anche gli utenti finali decideranno di portarli in tribunale.

Fonti:

Make!:
(http://makezine.com/2015/07/14/makerbot-faces-class-action-lawsuit-over-faulty-extruders/)

Hackaday
(http://hackaday.com/2015/07/12/3d-printering-the-makerbot-class-action-suit/)

Per approfondire:

Documentazione della denuncia presentata in tribunale
(http://www.adafruit.com/pdfs/makerbot/classaction.pdf)