Make in Nuoro at School: parte il tour nelle scuole della Sardegna Centrale

L’intervista sul progetto al presidente della CCIAA Nuoro, Agostino Cicalò

Nell’ambito del progetto Make in Nuoro, promosso dalla Camera di Commercio di Nuoro, parte Make in Nuoro at School, il tour che si tiene dal 16 al 21 marzo 2015 in sei Istituti della Sardegna Centrale. L’evento è volto ad incontrare gli studenti degli ultimi anni dei Licei, col pieno coinvolgimento di tutti i dirigenti scolastici e dei professori, e raccontare loro tematiche inerenti l’innovazione, la fabbricazione digitale, la nuova imprenditorialità.
Da Tortolì a Lanusei, da Siniscola a Macomer, passando per Nuoro e terminando a Isili: sei tappe per sei incontri scuola-impresa volti ad orientare al meglio i giovani nel mondo del lavoro e a dar loro la possibilità di approcciare le nuove tecnologie di fabbricazione digitale.
Abbiamo intervistato Agostino Cicalò presidente della Camera di Commercio di Nuoro, che ha fortemente voluto questo progetto.

Quali sono gli obiettivi del tour?
Il contatto con le scuole è fondamentale per due ordini di motivi: il primo è che Make in Nuoro at School rappresenta l’opportunità di raccontare i progetti della Camera di Commercio di Nuoro alle scuole e diffondere informazioni su processi di innovazione, attivando aree di prospettiva per i ragazzi; il secondo motivo riguarda la possibilità di creare presupposti per la nascita di nuove imprese. Un aspetto fondamentale del progetto Make in Nuoro, infatti, è da sempre quello di trasmettere agli studenti un modello di produzione nuovo che consenta loro di poter pensare alla creazione di nuove imprese.

Quale riscontro si aspetta dalle scuole della Sardegna, coinvolte nell’evento Make in Nuoro at School?
Grande entusiasmo, non posso che aspettarmi questo. Gli argomenti che tratteremo sono molto vicini e affini ai giovani: da una parte si parlerà dei processi d’innovazione legati a chi entra nel mondo del lavoro, dall’altra parte si aprirà un varco alla speranza. I ragazzi di oggi sono molto demotivati per il difficile contesto generale che si trovano a vivere, per cui questa iniziativa può essere l’occasione per aprire spiragli di buone prospettive.
È, pertanto, ancor di più doveroso e sentito un ringraziamento ai dirigenti scolastici ed ai professori degli Istituti superiori del territorio della Camera di Commercio di Nuoro che hanno accettato con entusiasmo e proattività l’iniziativa Make in Nuoro at School, accogliendoci nei loro Istituti, mettendo a disposizione aule magnae e servizi di navetta per gli studenti che verranno dalle altre scuole. Un grazie anche al personale tecnico che ci ha dato una grande mano per mettere a punto la diretta streaming che consentirà agli studenti delle terze classi di seguire l’evento. Insomma, non possiamo che essere contenti del grande apporto che scuole della Sardegna Centrale stanno dando all’iniziativa, comprendendo appieno l’importanza del progetto e mettendosi a disposizione con grande professionalità e positività.

All’Italia viene spesso criticato un ritardo infrastrutturale che penalizza le scuole. Quale è la Sua opinione? Quale, secondo Lei, la migliore soluzione?
Vivendo la scuola indirettamente, attraverso figli e nipoti, mi rendo conto di quanto il sistema di Istruzione italiano sia lontano dal mondo lavoro. È proprio per questo motivo che il progetto Make in Nuoro è stato costruito non solo per le aziende di oggi, per attivare processi di riconversione delle stesse, ma anche e soprattutto per le imprese di domani. Con Make in Nuoro, vogliamo garantire prospettiva in un territorio dove le imprese individuali, nel distretto camerale di Nuoro, sono il 71% contro il 60% del dato regionale ed il 53% della media nazionale.
Make in Nuoro non vuole solo incidere sulle realtà esistenti, ma siamo convinti che, attraverso questo progetto, i giovani potranno approcciare al mondo della produzione secondo strumenti più agevoli e più affini al territorio sardo.

Quali sono gli strumenti di cui la scuola e la società dovrebbero dotarsi per orientare al meglio i giovani verso le nuove opportunità offerte dal mondo del lavoro?
Credo che il modello scolastico italiano sia comunque, nel complesso, un modello valido. Deve però uscire dalle sue aule: i giovani devono poter entrare nelle aziende prima che finiscano gli studi. Di sicuro non sono la prima persona che sottolinea questa esigenza, ma purtroppo non siamo ancora riusciti a renderla strutturale, in quanto lì dove c’è la massima volontà di attuare un legame scuola-imprese, questo lo sia attiva solo sotto forma di stage per i giovani che hanno concluso il percorso di studi. In realtà, questa è un’opportunità che si dovrebbe poter offrire a tutti gli studenti già dal primo anno di liceo e che dovrebbe continuare lungo tutta la loro carriera scolastica, in modo da attivare per i giovani più esperienze pratiche all’interno di molteplici e variegate realtà professionali.
Il collegamento immediato tra scuola e impresa è fondamentale, proprio perché tutta la nostra dotazione di studenti formati sia alle Superiori che all’Università, arrivano nel mondo del lavoro con un handicap pesantissimo. In questo modo, invece, si fornirebbe loro quella competenza e preparazione che il mondo professionale richiede fin da subito.

Cosa possono trovare oggi gli imprenditori all’interno del mondo della scuola?
Oggi le imprese sono carenti nel trovare professionalità e si trovano spesso ad accontentarsi di manodopera non professionalizzata. All’interno della scuola, invece, gli imprenditori hanno l’opportunità di scorgere prospettive professionali.
Cercare nuove professionalità all’interno della scuola, attraverso una collaborazione stretta con essa, consentirebbe infatti all’azienda di dar vita ad un percorso di selezione volto ad “adottare” lo studente che, in prospettiva, diverrà il loro collaboratore.

I ragazzi di oggi sanno usare le nuove tecnologie in modo quasi innato (tant’è che si parla di nativi digitali). Tuttavia, quanto secondo Lei è importante dotare loro di una “educazione al fare digitale”?
È fondamentale. L’approccio dei ragazzi alle nuove tecnologie è legato per lo più all’entusiasmo, alla novità e al divertimento. I giovani, invece, devono maturare l’uso delle nuove tecnologie come esperienza di lavoro, come strumenti che innescano opportunità per un futuro professionale e imprenditoriale.

Tanti articoli di recente sottolineano l’importanza delle scuole di dotarsi di un FabLab. Qual è la Sua opinione in merito?
I fablab non necessariamente devono essere presenti all’interno di ogni singola scuola. Il nostro fablab Make in Nuoro, si rende aperto anche a studenti e professori, proprio per creare opportunità di condivisione e di rinnovamento della didattica scolastica italiana.
È proprio in questo modo che Make in Nuoro potrebbe innovare le scuole sarde: diventando un interlocutore a disposizione delle scuole, per avviare i giovani verso processi di innovazione.

Qual è il consiglio che si sente di dare ai giovani che si affacciano al mondo professionale?
Consiglio loro di approcciare al mondo del lavoro con entusiasmo e passione. Muovono il mondo.

Come vede la scuola sarda tra 10 anni?
Nella visione ottimistica, l’unica che prendo in considerazione, è che la scuola sarda sarà connessa alle prospettive economiche della Sardegna che da sempre ritengo siano valide e positive. La qualità della vita, il lavoro e lo studio sono aspetti della nostra esistenza strettamente interconnessi tra loro, dunque stanno sullo stesso piano. In un processo di rinascita di questa nostra bellissima terra, dove l’innovazione copre un ruolo fondamentale, la scuola è uno strumento indispensabile.

Francesca Luciano