Zdravprint, dalla Russia arriva il tutore stampato in 3d

Tutore stampato in 3D Zdravprint.

L’uso delle stampanti 3D in ambito medico è in grande espansione. In quest’ultimo periodo stiamo vedendo veramente di tutto: esoscheletri come supporto per pazienti con difficoltà motorie; arti veri e propri; modelli in 3D di organi per aiutare i chirurghi nella preparazione di operazioni particolarmente delicate. Ci stupisce l’inventiva umana che riesce a risolvere problemi molto complessi ma, essendo il più delle volte problemi che riguardano una nicchia di persone, tali ricerche non attirano l’attenzione di tutti, non essendo percepite come innovazioni che modificheranno la quotidianità di ognuno di noi. Ci sono invece volte in cui alcune di queste soluzioni fanno esclamare a tutti, ma proprio a tutti: “Meno male che qualcuno ci ha pensato!”.
È il caso del prodotto della start-up russa Zdravprint (traducibile come “Stampa della Salute”). Sta sviluppando una linea di supporti in plastica che si propone come alternativa al tradizionale gesso usato in ortopedia per immobilizzare gli arti. Il suo prodotto sarà traforato, impermeabile e leggero; molto più comodo e salubre del gesso.
Una vera rivoluzione per chi, a causa di un arto rotto, è costretto ad essere bloccato settimane o, peggio ancora, mesi, utilizzando il metodo tradizionale.
Almeno una volta nella vita, tutti noi abbiamo conosciuto qualcuno che ci è passato e sappiamo quanto siano irritanti gli effetti collaterali: stare attenti a non bagnare il gesso, non potersi grattare nella zona bloccata da questo, dover sopportare irritazioni o infezioni sulla pelle.
Fyodor Aptekarev, uno dei fondatori di Zdravprint insieme ad Aleksandr Charkassov, da giovane skateboarder quale era, più volte aveva vissuto la spiacevole esperienza di rompersi un osso e quindi conosceva bene gli inconvenienti che la fasciatura in gesso genera. Adesso, lo stato dell’arte della stampa 3D gli ha permesso di creare una via alternativa con un occhio anche all’estetica. L’idea della particolare trama pensata per il suo supporto, Fyodor Aptekarev l’ha avuta ispirandosi al mondo della moda e in particolare all’abito da sera ideato da Michael Schmidt e confezionato da Francis Bitonti per Dita Von Teese nel 2013.

Tutore stampato in 3D Zdravprint.

La procedura è semplice: l’arto interessato viene scannerizzato in 3D, dopodiché si genera il modello digitale con CAD; quindi si procede alla stampa 3D utilizzando un filamento bioplastico. Per finire, il modello stampato in 3D viene riscaldato per renderlo malleabile e adattarlo perfettamente alla forma dell’arto di chi lo indosserà.
I tutori stampati in 3D attraverso questa tecnica sono già stati testati da decine di pazienti e i risultati sono stati alquanto promettenti. Ne è prova il fatto che il fondo d’investimento Maxfield Capital ha deciso di puntare 100.000 dollari americani nel progetto.

Tutore stampato in 3D Zdravprint.

Sarà comunque necessario usare il gesso tradizionale nel primissimo periodo post trauma -ovvero nella prima settimana – per permettere ai dottori di controllare il corretto andamento della fase iniziale di ricalcificazione. Dopodiché, il tutore stampato in 3D potrà essere indossato per tutto il periodo restante di degenza.
Al momento, le stampe più grandi richiedono 12 ore, più una quarantina di minuti dedicati al riscaldamento e modellamento finale, ma il mercato potenziale è vastissimo e, vista la velocità con la quale questa tecnologia sta evolvendo, non c’è da dubitare che questi tempi si ridurranno notevolmente.

Tutore stampato in 3D Zdravprint.

Secondo Aptekarev entro massimo sette anni l’uso dei tutori stampati in 3D comincerà a sostituire appieno il sistema tradizionale del gesso. Tuttavia, se consideriamo che Wohlers Associates Inc -azienda che si occupa di additive manufacturing e di stampa 3D- riporta che nel 2014 l’investimento a livello mondiale nel campo delle stampe 3D ha raggiunto i 3 miliardi di dollari americani e che per il 2018 le previsioni parlano di 12 miliardi, forse non dovremo aspettare così tanto.

Fonti:
http://www.3ders.org/articles/20150208-russian-startup-zdravprint-develops-3d-printed-casts-to-heal-broken-bones-faster.html
http://3dprint.com/43103/3d-printed-cast/
http://archive.rusbase.com/news/author/nadiaamroon/maxfield-capital-invested-russian-start-zdravprint/
http://www.3ders.org/articles/20130305-the-first-fully-3d-printed-dress.html
http://rt.com/news/229947-3d-printing-custom-orthesis/

Per approfondire:
http://zdravprint.ru (sito solo in russo)
http://maxfield.vc/
http://www.wohlersassociates.com