Ekaggrat Kalsi, l’architetto indiano che usa la luce come materiale di stampa 3D

È da tempo che PLA e ABS hanno smesso di essere l’unico materiale disponibile per la stampa 3D. La ricerca nel campo dei materiali ha ampliato enormemente le possibilità: a seconda del metodo di stampa utilizzato ora è possibile lavorare con metallo, fibre di legno, ceramica, resine di svariati tipi, per nominarne soltanto alcune.

Foto: Ekaggrat Singh Kalsi
Foto: Ekaggrat Singh Kalsi

L’architetto indiano Ekaggrat Singh Kalsi ha pensato di andare oltre, usando la luce come materiale per realizzare modelli in 3D. Ha trasformato la sua stampante Delta 3D in una stampante “a luce” per creare figure tridimensionali. In questo modo, adattando l’erogatore all’utilizzo di led colorati anziché filamento, ha creato una versione sui generis della stampa 3D. L’adeguamento del file G-code e una camera con un buon otturatore sono gli altri elementi di questo progetto originale.

La “pittura in luce” è una procedura molto apprezzata da alcuni artisti contemporanei che creano le loro opere con l’aiuto di una lunga esposizione della camera fotografica. Alcuni esempi dei possibili utilizzi di queste tecniche, riguardano la creazione di effetti speciali oppure la realizzazione di cortometraggi attraverso l’assemblaggio degli scatti fotografici prodotti.

Tratto dal video “Light Goes On” di Darius Twin. (Sito: www.gizmodo.com)
Tratto dal video “Light Goes On” di Darius Twin. (Sito: www.gizmodo.com)

Kalsi ha voluto adattare questa tecnica al suo progetto “Sliced Light in Color”, seconda parte di “Sliced Light”, nel quale l’architetto avevagià iniziato ad avventurarsi nella sperimentazione della commistione tra luce e stampa 3D. Come spiega lui stesso, «Ho fissato una luce led RGB da 3mm alla micro piattaforma della mia Delta 3D nei contatti 4, 5 e 6 della scheda di gestione. La camera si accende e si spegne automaticamente quando è necessario, per evitare di mantenere l’otturatore sempre aperto».

Foto: Ekaggrat Singh Kalsi
Foto: Ekaggrat Singh Kalsi

L’immagine riprodotta è quella della figlia di Kalsi, una bimba di due anni. «Prima abbiamo rilevato l’immagine utilizzando uno scanner ad alta definizione. Poi, abbiamo preparato questi dati con uno script Grasshopper. Il risultato è stato un file G-code relativamente semplice, capace di generare linee da 3mm sul modello».

Foto: Ekaggrat Singh Kalsi
Foto: Ekaggrat Singh Kalsi

A questo punto del progetto, la stampante poteva “erogare” luce seguendo linee ben precise, ma bisognava ancora riuscire a catturarne il risultato. Per raggiungere questo scopo, Kalsi ha utilizzato una Nikon D3100, macchina fotografica dotata un ottimo otturatore. Prosegue Kalsi, «Volevo che la creazione avvenisse in tempo reale sul video e questa è stata una sfida complicata. Avendo regolato la macchina, ho dovuto produrre G-code dello stesso modello da diverse angolature. Con dieci angolature differenti sono riuscito a produrre un file gif in movimento. Per editare il video

Di fatto, l’immagine che vediamo è stata stampata con la luce e il risultato è notevole. Vero è che nella sua completezza esiste soltanto sullo schermo. Ma l’idea ci affascina lo stesso…

Fonte:

www.3ders.org
(http://www.3ders.org/articles/20150704-indian-architect-ekaggrat-kalsi-is-3d-printing-with-light.html)

Per approfondire:

Ekggrat Singh Kalsi
(https://3dprintingindustry.com/news/ekaggrat-kalsi-is-3d-printing-with-full-color-light-52476/)