“Le opportunità della fabbricazione digitale nelle settore estrattivo e dei lapidei” Intervista doppia sull’iniziativa al presidente Confindustria Sardegna Centrale, Roberto Bornioli e al presidente della CCIAA Nuoro, Agostino Cicalò.

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Nell’ambito del progetto Make in Nuoro, promosso dalla Camera di Commercio di Nuoro, si tiene mercoledì 27 maggio dalle 10 alle 13 presso la sala convegni Confindustria Nuoro, il seminario dal titolo “Le opportunità della fabbricazione digitale nel settore estrattivo, lapideo e delle pietre ornamentali.”
Organizzato da Confindustria Sardegna centrale e dalla Camera di commercio di Nuoro l’evento è volto a mostrare le opportunità della fabbricazione digitale per le imprese del settore dei lapidei e in che modo la tecnologia della stampa 3D può aiutare a innovare i processi di produzione in azienda.
Il seminario è gratuito e aperto a tutti, ma si rivolge principalmente sia alle aziende estrattive sia a quelle di trasformazione che operano nei principali mercati delle rocce ornamentali (in particolare marmo,granitobasalto e trachite).
Abbiamo intervistato Roberto Bornioli presidente della Confindustria Sardegna Centrale e Agostino Cicalò presidente della Camera di Commercio di Nuoro, che hanno fortemente voluto questa iniziativa.

Grazie presidenti, per aver accettato questa intervista doppia. Quali sono gli obiettivi del seminario che si tiene domani?

Agostino Cicalò
Agostino Cicalò

Agostino Cicalò: L’obiettivo è legato al fatto che il comparto del lapideo per territorio camerale è uno dei distretti fondamentali, anche perché uno dei pochi distretti che abbiamo. Rappresenta un ambito in cui le imprese presentano due caratteristiche strategiche: da un lato sono fortemente orientate all’export, che è fondamentale per la crescita economica del nostro territorio, e dall’altro lato sono imprese che collaborano in ambito distrettuale. Vogliamo partire da questo settore per trasmettere, attraverso Make in Nuoro, che le opportunità che la fabbricazione digitale offre si possono adattare a qualsiasi comparto.

Roberto Bornioli
Roberto Bornioli

Roberto Bornioli: L’intento del seminario di domani è prima di tutto far capire alle aziende che cos’è e come funziona un Fab Lab e al tempo stesso mostrare le potenzialità della stampa 3D e della fabbricazione digitale in settore strategico come quello estrattivo e dei lapidei, dove la Sardegna – a partire dal distretto del marmo di Orosei – vanta produzioni di eccellenza apprezzate in tutto il mondo.

Quale riscontro vi aspettate dal settore estrattivo, lapideo e delle pietre ornamentali?

Agostino Cicalò: Mi aspetto delle scelte che consentano una diversificazione delle produzioni, tenuto conto che uno dei punti da sviluppare per il settore lapideo, è quello dei prodotti finiti.

Roberto Bornioli: Le aziende che operano nel settore dei lapidei si caratterizzano per un tasso di innovazione molto alto. Per stare sul mercato e vincere la concorrenza è necessario puntare sempre più su prodotti innovativi e di qualità. Per questo credo che gli imprenditori non mancheranno l’appuntamento: la fabbricazione digitale può offrire alle aziende grosse opportunità.

Quanto, secondo voi, è importante dotare le imprese di una “educazione al fare digitale”?

Agostino Cicalò: È fondamentale coinvolgere in questo innovativo processo, tutte le imprese. Il cambiamento strutturale della fisionomia dei comparti della produzione sarà talmente significativo, che i primi che lo favoriranno saranno quelli in grado di tagliarsi gli spazi migliori. Credo che la fabbricazione digitale offra opportunità straordinarie, da sfruttare al meglio soprattutto per realtà come la nostra, caratterizzata da un mercato debole e disagiato. Oggi su il sole24ore leggevo che siamo la prima regione per disagio imprenditoriale. Una spinta in più al cambiamento: se si riesce a fare innovazione Sardegna, vuol dire che la si può fare in qualsiasi altro posto.

Roberto Bornioli: È molto importante. Le aziende non devono essere lasciate da sole nell’affrontare i cambiamenti imposti da tecnologie sempre più complesse e pervasive. Le imprese stanno facendo quanto possono per stare sul mercato e innovarsi. Anche qui, non dobbiamo dimenticare il contesto e le condizioni – gravemente carenti – in cui si trovano a operare. Il nostro territorio è proattivo e pronto alle sfide, occorre che ci siano i giusti input e soprattutto migliori condizioni infrastrutturali e migliori servizi.

In che modo la fabbricazione digitale e, più in generale, l’applicazione delle nuove tecnologie derivanti dalla terza rivoluzione industriale, saranno utili a supportare le imprese nell’implementazione di nuovi processi produttivi e nella sperimentazione di nuovi prodotti?

Agostino Cicalò: Nella misura in cui la fabbricazione digitale riesca ad aprire, per le imprese del lapideo, un ambito di produzione che oggi non hanno mai gestito, occupandosi esclusivamente di materie prime e semilavorati. Sui prodotti finiti, che sono le soluzioni più adatte alla fabbricazione digitale, non si sono mai spinti. Quindi quello che ci auguriamo dall’applicazione delle nuove tecnologie digitali, è proprio l’apertura a nuovi ambiti produttivi e quindi a nuovi mercati.

Roberto Bornioli: L’aspetto più affascinante è senz’altro la possibilità – offerta dalle macchine 3D – di passare dall’idea al progetto al prototipo con una relativa facilità e di realizzare oggetti e prodotti che finora – senza queste macchine – è stato proibitivo realizzare.
Sono sicuro che gli esperti di Make in Nuoro – che interverranno al seminario di mercoledì 27 – offriranno una panoramica dettagliata su cosa è già possibile fare con la stampa 3D e le macchine digitali. Sarà molto interessante conoscere nel concreto le applicazioni pratiche che le nuove macchine digitali possono offrire ai nostri imprenditori.

Cosa significa oggi per le imprese manifatturiere, le aziende e il territorio sardo investire in innovazione?

Agostino Cicalò: Significa aprirsi una prospettiva. Non c’è alternativa. Il fenomeno della fabbricazione digitale ci da opportunità che non abbiamo mai avuto prima.

Roberto Bornioli: Investire in innovazione è fondamentale per crescere e stare sul mercato ma comporta alle aziende sforzi importanti e grossi sacrifici. La fotografia scattata proprio oggi dal Sole 24 ore testimonia la fortissima sofferenza delle imprese sarde, le più penalizzate in Italia a causa della mancanza di infrastrutture e dal calo del Pil. Certo, la spinta ai processi di innovazione è importante ma non possiamo astrarci dal contesto e dalle condizioni in cui le nostre imprese si trovano a operare. La Sardegna è la regione in Italia dove il disagio delle imprese è maggiore. Non possiamo dimenticarci che nella maggior parte delle aree industriali e produttive della provincia di Nuoro mancano infrastrutture e servizi primari: manca l’acqua, reti a banda larga efficienti, impianti di depurazione, e tanto altro. Le nostre imprese – le uniche in Europa in questa condizione – non hanno accesso al gas metano.

Quali sono le linee strategiche e le iniziative che metterete in campo per ottenere positivi risultati di crescita del territorio?

Agostino Cicalò: Attività di divulgazione e di formazione in primis: trasferire conoscenze e attitudini all’utilizzo delle nuove tecnologie a livelli più reconditi dei nostri territori, perché la fisionomia della nostra produzione, caratterizzata da medie e piccole imprese, ben si adatta a queste tecnologie.

Roberto Bornioli: Per noi è fondamentale puntare sulle aggregazioni e sulle reti di imprese e sull’export e su tutti gli strumenti che favoriscono l’innovazione. Come Associazione siamo molto sensibili nel favorire i processi di innovazione aziendale. Innovare è una delle mission fondamentali per chi fa impresa. Naturalmente, introdurre cambiamenti (nelle strategie, nell’organizzazione aziendale, nei processi produttivi e nelle tipologie di prodotto) non è mai indolore, comporta sempre costi e rischi e per questo necessita di un’attenta valutazione da parte dell’imprenditore. Nonostante i rischi e le difficoltà, a volte è fondamentale cambiare e innovarsi.

Per esempio, uno dei gap del nostro tessuto produttivo è senz’altro la piccola dimensione delle imprese. Ecco, Confindustria si batte da tempo per promuovere forme di aggregazione tra imprese. E la nostra Associazione è stata tra le prime in provincia di Nuoro a spingere e sostenere la nascita – a febbraio 2013 – di un contratto di rete nell’agroalimentare. Grazie al forte impegno della nostra Organizzazione, otto aziende dell’agroalimentare di qualità operanti nelle province di Nuoro e Ogliastra si sono messe insieme e ora hanno in cantiere un ambizioso piano export che nei prossimi mesi porterà i loro prodotti sui mercati esteri.

Locandina - Le opportunità della fabbricazione digitale nel settore estrattivo, lapideo e delle pietre ornamentali.