Arriva da Manila la trachea 3D stampata con le cellule staminali

Bio-stampante 3D.

Le bio-stampanti 3D vengono di solito utilizzate in grandi laboratori finanziati con somme ingenti di denaro ma un gruppo di studenti delle Filippine ha recentemente dimostrato che si possono ottenere gli stessi risultati anche in altro modo. I giovani studenti del Technological Institute di Manila hanno costruito un bioreattore capace di stampare una trachea artificiale.

Gli studi sulla biostampa si basano prevalentemente sulle cellule staminali e sui biopolimeri per costruire organi artificiali, vasi sanguigni e altre strutture e, potenzialmente, potrebbero rivoluzionare il mondo della medicina e nello specifico il trapianto di organi. Attualmente per i pazienti ci sono liste d’attesa molto lunghe e talvolta essi rischiano la vita in attesa di un trapianto. La potenzialità di questo tipo di stampe è che in futuro si potranno riprodurre in laboratorio degli organi personalizzati da trapiantare attraverso l’utilizzo di cellule staminali prelevate direttamente dal paziente stesso. Diversi centri internazionali dislocati fra gli Stati Uniti, la Russia e il Giappone, stanno valutando la possibilità di far nascere e crescere interi organi anche se, per il momento, si è cauti con i risultati e vi è la necessità di ulteriori approfondimenti.

Bio-stampante 3D.

Ed è proprio questo il motivo per cui questa iniziativa proveniente dal Sud Est asiatico è così interessante, poiché i ragazzi sono riusciti a creare il prototipo di una bio-stampante 3D che sarà pronta per essere utilizzata all’incirca fra quattro anni.

La maggior parte del lavoro è stata fatta dagli studenti ma i rappresentanti del Lung Center delle Filippine, gli ingegneri del Technological Institute delle Filippine, i rappresentanti del Genomic Institute of Asia e la Pharma Canada Ltd. hanno firmato un accordo di sviluppo riguardante i processi implementativi del macchinario per fini pratici.

Il focus degli studenti e del nuovo patto riguarda proprio la creazione di trachee artificiali dato che, per via della struttura relativamente semplice dell’organo da replicare, non dovrebbero esserci grandi problemi in fase di stampa. Il Dott. Jose Luis Danguilan, Direttore Esecutivo del Lung Center ha detto ai giornalisti: “La nostra tecnologia è all’avanguardia. Se avremo successo nelle sue applicazioni cliniche potremmo essere alla pari con le nazioni più avanti in questo nuovo campo”.

Bio-stampante 3D.

Come avviene in altri progetti di bio-stampa, il bioreattore userà un inchiostro bio come filamento che include cellule staminali dei pazienti, per i quali saranno prodotte le trachee personalizzate. Questo creerà la struttura su cui la trachea crescerà. Ne consegue che le possibilità di rigetto dell’impianto sarebbero minime rispetto al sistema tradizionale, poiché il corpo riconoscerebbe le nuove cellule come sue.

Il bioreattore è stato già progettato e costruito dagli studenti e dai ricercatori del Technological Institute di Manila e, in futuro, la stampante dovrebbe inoltre essere in grado di creare organi più complessi come i reni. Il Dottor Danguilan ha espresso il proprio ottimismo sulle potenzialità pratiche di tale innovazione affermando che: “Se adeguatamente sostenuta, una trachea artificiale sarà disponibile nel Paese già a partire dai prossimi 3 o 4 anni. Il fatto che “Ogni giorno vengono fatti dei passi importanti in questa direzione da parte di scienziati e di ospedali in tutto il mondo” come ribadito dal Dott. Danguilan, rende ottimisti anche noi. Cosa ne pensate?

Fonte: http://www.3ders.org
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