WASP decide di incoraggiare l’uso di materiali ceramici nel mondo della stampa 3D con il lancio dell’estrusore LDM WASP Extruder. La WASP non è nuova all’uso di materiali funzionali come l’argilla, la porcellana, l’allumina o laceramica, appunto. Quel che può rendere incisiva la presenza di questo estrusore sul mercato è la possibilità di adattarlo a gran parte delle stampanti esistenti." />

La WASP lancia l’estrusore per materiali ceramici adattabile ad altre stampanti 3D

La WASP decide di incoraggiare l’uso di materiali ceramici nel mondo della stampa 3D con il lancio dell’estrusore LDM WASP Extruder. La WASP non è nuova all’uso di materiali funzionali come l’argilla, la porcellana, l’allumina o laceramica, appunto. Quel che può rendere incisiva la presenza di questo estrusore sul mercato è la possibilità di adattarlo a gran parte delle stampanti esistenti.

Foto: WASP
Foto: WASP

Vediamo altre delle particolarità dichiarate dai costruttori:

  • Precisione paragonabile a quella degli attuali estrusori di polimeri plastici grazie all’unione di un estrusore a vite e di uno a pressione che, insieme, rendono possibile una gestione estremamente precisa del flusso di materiale in uscita e che permettono la retrazione fino a completa interruzione di deposizione del materiale. L’estrusore è quindi in grado di interrompere e riprendere il flusso con grande precisione.
  • All’interno del serbatoio, che può arrivare a una capienza di 15 Kg per permettere stampe di medie dimensioni, il materiale è spinto da un pistone lungo un tubo di teflon; da lì è convogliato verso una vite che lo preme con una pressione fino a 40 bar. La presenza di un regolatore di pressione e di tre valvole di non ritorno garantisce la sicurezza del sistema.
Foto: WASP
Foto: WASP
  • Il rischio di trovare bolle d’aria dentro l’impasto, evento che nei normali estrusori a pressione interromperebbe il flusso e rovinerebbe la stampa, è eliminato grazie alla pressione esercitata, che convoglia l’aria verso l’alto.
  • Sempre grazie alla pressione, la densità del materiale è maggiore, riducendo i tempi del cambio di stato tra fluido e solido e azzerando il rischio di collasso del pezzo.
  • Finiamo con il punto forte di questo estrusore, la sua adattabilità. Basta stampare l’involucro di supporto usando i file sorgente forniti dalla WASP e collegare l’estrusore al posto del tirafilo della propria stampante, settando il valore del numero di passi per millimetro a 400.
Foto: WASP
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La WASP è molto più di un’impresa che costruisce stampanti. È un progetto che lavora per un nuovo concetto di produzione dal basso, più paritario nell’utilizzo delle risorse e della tecnologia. Nasce nel 2012 con l’intento di costruire una stampante in grado di costruire case con argilla, materiale reperibile ovunque, con un costo di fabbricazione tendente allo zero; con l’obiettivo finale di dare l’opportunità a milioni di persone nei paesi più poveri del mondo di migliorare le proprie condizioni di vita.

Il progetto, sul quale abbiamo già scritto in un precedente articolo, si finanzia con la vendita dei diversi modelli delle due linee di stampanti finora prodotte: le PowerWASP e le DeltaWASP. Per rendere questi modelli il più competitivi possibile sul mercato, la WASP ha portato avanti una ricerca continua sui materiali ecosostenibili e sulla tecnologia per usarli per la stampa 3D. Questo percorso ha portato la WASP a traguardi intermedi degni di attenzione, come ci sembra il prodotto di cui abbiamo trattato in questa nota.

Foto: WASP
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Lungo la strada verso il modello finale di stampante 3D che costruirà case di argilla in ogni angolo del mondo, speriamo che la WASP faccia altre interessanti scoperte e produca altri prodotti di qualità.

Fonte:

WASP (World’s Advanced Saving Project)
(http://www.wasproject.it/w/)