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Nasce ufficialmente “Ruju”, piattaforma per la ricostruzione 3D promossa da Sardegna Ricerche

Ieri, 23 novembre 2015, Sardegna Ricerche ha presentato ufficialmente la piattaforma per la ricostruzione 3D “Ruju”. Un folto pubblico ha preso parte all’evento, a dimostrazione del grande interesse che questo progetto ha destato.

Presentazione  piattaforma per la ricostruzione 3D Ruju. (Foto: Make in Nuoro)
Foto: Make in Nuoro

Ruju è uno strumento per la ricostruzione 3D digitale di oggetti reali a partire da scansioni oppure da fotografie. Ci sono anche altri software che, usando gli stessi algoritmi, permettono di raggiungere lo stesso scopo; quel che rende Ruju unico nel suo genere è l’essere stato progettato pensando alle esigenze specifiche delle imprese ed essere una piattaforma con licenza permissiva, dove il codice sorgente è disponibile e modificabile liberamente ma ogni eventuale estensione può diventare proprietaria.

Marco Di Benedetto è ricercatore del Visual Computing Lab del CNR-ISTI e co-fondatore di Transform and Lighting, ditta pisana specializzata in grafica computerizzata che ha vinto la gara d’appalto indetta da Sardegna Ricerche nell’ambito del Cluster Elettronica per lo sviluppo della piattaforma. È stato lui a illustrare le caratteristiche principali di Ruju. Ecco le più rilevanti:

  • È un sistema client-server che può essere utilizzato tramite un comune browser.
  • La ricostruzione può avvenire a partire da scansioni oppure da fotografie di un oggetto statico.
  • Le procedure da seguire per l’elaborazione dei dati (principalmente allineamento delle immagini e fusione) sono molto intuitive e semplificate.
  • Quando l’elaborazione avviene su una quantità rilevante di dati, la piattaforma lavora in backstage e manda un messaggio sul cellulare dell’utente una volta finita la ricostruzione.
  • I file risultanti possono essere creati in tre formati diversi: .PLY, .STL, .XYZ, i più usati per ulteriori utilizzi della ricostruzione, oppure per la sua stampa in 3D.
Presentazione  piattaforma per la ricostruzione 3D Ruju. (Foto: Make in Nuoro)
Foto: Make in Nuoro

Dopo dieci anni di ricerche e prove, Di Benedetto e i suoi colleghi avevano già sviluppato MeshLab, software gratuito open source multipiattaforma per le ricostruzioni 3D pensato per l’utente singolo. In quest’occasione, hanno fatto tesoro di quella preziosa esperienza per mettere a punto il progetto Ruju che, dopo sei mesi di sviluppo, è arrivato a conclusione con il prodotto presentato ieri.

Ma si tratta soltanto dell’inizio, come spiega lo stesso Di Benedetto, «Quel che noi abbiamo fatto è creare una sorta di basamento stabile e sicuro sul quale si potranno far crescere molti alti progetti commercializzabili».

La varietà nella formazione, nell’età e nell’ambito di lavoro dell’auditorio dimostra che i progetti latenti ci sono. Come ci raccontano due dei partecipanti all’evento: Maurizio Marini, architetto, «Io utilizzo regolarmente programmi per modellazione 3D architettonica e Ruju m’interesserebbe come uno strumento complementare per l’arredamento d’interni». Mattia Dui, studente dell’ultimo anno dell’Istituto Informatico di Nuoro, «Sono appassionato di videogiochi in 3D e mi piacerebbe approfondire questa tematica; possono sempre esserci delle applicazioni interessanti».

Presentazione  piattaforma per la ricostruzione 3D Ruju. (Foto: Make in Nuoro)
Foto: Make in Nuoro

Ruju sarà disponibile per i partecipanti al Cluster Elettronica di Sardegna Ricerche al quale è possibile iscriversi contattando Patrizia Serra all’indirizzo patrizia.serra@sardegnaricerche.it.

Per approfondire:

Sardegna Ricerche
Cluster Elettronica
Transform and Lighting