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Peek, l’accessorio per lo smartphone che potrà salvare la vista a milioni di persone

Un adattatore stampato in 3D che si aggancia allo smartphone e un’app specifica permettono di diagnosticare patologie oculari come la cataratta, il glaucoma, le retinopatie diabetiche. Artefice di una tale rivoluzione in campo oftalmologico è un gruppo di tre medici, un disegnatore di hardware e uno sviluppatore di software, con a capo Andrew Bastawrous, medico oftalmologo della London School of Hygiene & Tropical Medicine.

Foto: 3ders.org
Foto: 3ders.org

Tutto inizia quando Bastawrous raccoglie finanziamenti sufficienti per creare una rete di cliniche oculistiche mobili in Kenia. Solo arrivare lì dove gli interventi sono necessari è complicato; l’attrezzatura è ingombrante, richiede corrente elettrica; è costosa e delicata. Inoltre, c’è bisogno di personale appositamente formato per l’utilizzo delle macchine. Il tutto con un costo complessivo di 150.000 dollari.

Foto: TED
Foto: TED

Bastawrous decide allora di cercare un’alternativa meno dispendiosa dal punto di vista organizzativo, logistico e finanziario. Oltre il 60% della popolazione africana non ha accesso a fonti migliorate di acqua potabile. Per contro, il possesso di telefoni cellulari è diffusissimo e in continua crescita; molti di questi cellulari sono proprio degli smartphone. Partendo da questo dato di fatto, Bastawrous riunisce un gruppo di esperti intorno a un obiettivo comune: sfruttare la presenza capillare degli smartphone in Africa per farne un uso che vada ben oltre la produzione di selfies.

Foto: Peekvision.org
Foto: Peekvision.org

Il risultato è Peek, acronimo di “portable eye examination kit”. Si tratta di un accessorio stampato in 3D che si aggancia allo smartphone e che sfrutta la telecamera e il flash già presenti sul dispositivo per acquisire immagini del fondo dell’occhio con definizione paragonabile a quella di una camera oftalmologica professionale da 25.000 dollari.

Foto: 3ders.org
Foto: 3ders.org

L’app dedicata include anche diversi test per il controllo della capacità visiva. Tutti i dati raccolti sono facilmente archiviabili e spedibili on line agli specialisti che possono così analizzarli e preparare una terapia idonea, anche trovandosi a migliaia di chilometri di distanza. La raccolta di tutti i dati necessari per una diagnosi accurata può essere effettuata da chiunque, senza bisogno di formazione specifica.

Foto: Peekvision.org
Foto: Peekvision.org

Per scongiurare l’esaurimento delle batterie, il gruppo di ricercatori ha ideato anche uno zaino provvisto di cellule fotovoltaiche che assicurano l’autonomia energetica del cellulare. Tutto il sistema ha un costo di 500 dollari.

Foto: TED
Foto: TED

Attualmente ci sono 39 milioni di persone cieche al mondo. L’80% vive in paesi poveri e la stragrande maggioranza di loro avrebbe potuto evitare la cecità con diagnosi precoci di malattie tranquillamente curabili o prevenibili. Peek permetterà di arrivare con facilità in posti molto remoti, proprio dove i trattamenti sono più necessari perché i pazienti difficilmente si sposterebbero per farsi visitare da uno specialista.

Foto: TED
Foto: TED

Sono queste le vere rivoluzioni che le nuove tecnologie permettono. Lo devono aver pensato anche i molti sostenitori che hanno permesso che parta la produzione in scala di Peek preordinandolo su Indiegogo. La raccolta fondi si è chiusa a maggio raccogliendo 177.000 euro, 50% più di quanto richiesto. Senza dubbio, una buona notizia.

PER APPROFONDIRE:

Peekvision
(http://www.peekvision.org/)

Indiegogo
(https://www.indiegogo.com/projects/peek-retina-help-fight-avoidable-blindness#/story)

TED Talks
(https://www.youtube.com/watch?v=xPTmHKlH7s4#t=344)