“Print to Build”, il kit di giunti utili e belli dell’ungherese Ollé Gellért

Le stampanti 3D da tavolo hanno prezzi sempre più abbordabili e la tecnologia che le accompagna sta diventando familiare quanto quella di uno qualsiasi dei nostri elettrodomestici casalinghi. Rispetto a questi ultimi, però, la stampa 3D ha un richiamo alla creatività individuale che la rende unica; e non è un caso che siano gli artisti a sfruttare a fondo le possibilità che offre.

Disegno: Behance
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Ollé Gellért, studente ungherese di Applied Arts alla University of West Hungary, nella città nordoccidentale di Odenburgo, ha pensato di andare controcorrente. La domanda che si è posto è stata: come fare a rendere utile nella nostra quotidianità la stampante 3D e non soltanto, o non principalmente, strumento di svago? Essendo un designer, Gellért ha pensato innanzitutto all’arredamento di una casa ma, in questo caso, si presenta il problema del limite dimensionale dei pezzi che possiamo stampare.

La soluzione di Gellért è tanto ovvia, quanto originale: stampiamo soltanto le giunzioni, in modo da poterle usare come complemento a pannelli che in teoria potrebbero essere di qualsiasi materiale. In questa prima versione, i giunti sono stati progettati per collegare fogli di compensato di 8 mm di spessore ad angolature variabili tra 90, 45 o 120 gradi. Dettaglio non irrilevante, non è necessario né avvitarli né incollarli.

Disegno: Behance
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Come spiega Gellért, «In molti concepiscono gli oggetti stampati in 3D o come opere d’arte oppure come prototipi di oggetti “in divenire”. La mia intenzione è mostrare che le stampanti 3D possono essere usate, invece, per migliorare la nostra vita in maniera molto concreta. Come prodotti finali utilizzabili nell’immediato. Il dovere del designer è creare modelli stampabili di questo tipo di oggetti».

Per le sue giunture, Gellert ha innanzitutto fatto i test per trovare il modo migliore di collegare i pezzi stampati ai pannelli. Poi, li ha progettati cercando la maggiore versatilità possibile, usando Rhinoceros 3D. «L’intero processo ha richiesto soltanto tre mesi», spiega.

Disegno: Behance
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Le stampanti 3D che usano tecnologia FDM sono le più diffuse tra il grande pubblico perché sono le più economiche e le più semplici da utilizzare. È per questa ragione che Gellért ha progettato i giunti pensando proprio a questa tecnologia con l’uso di ABS oppure PLA . La stampa richiede circa sette ore per ogni giunto, dipendendo dal modello di stampante usato.

Gellért intende continuare a lavorare sui suoi giunti per elaborare modelli sia più spessi, sia più sottili, a seconda dell’esigenza del materiale che dovranno “unire”. Per chi vuol provare le potenzialità del set base, i file .stl sono disponibili a 15,44 euro sul sito della cults. Con l’aiuto dei giunti, si possono costruire scaffali, divisori, installazioni di molte forme diverse. Dipende tutto dalle proprie esigenze e creatività.

Disegno: Behance
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Dice Gellért, «Con questo progetto, volevo richiamare l’attenzione sulla possibilità di avere un’altra prospettiva sulla stampa 3D». Stampe creative sì ma, soprattutto, utili. Potremmo dire che ci sia riuscito.

Fonti:

www.3ders.org
(http://www.3ders.org/articles/20150804-print-to-build-olle-gellert-creates-unique-3d-printed-joints-for-furniture-design.html)

www.behance.net
(https://www.behance.net/gallery/27812109/Print-To-Build-3D-printed-joint-collection)