Better Future Factory, di produrre un filamento per stampanti 3D fabbricato a partire da plastica riciclata." />

ReFil, il filamento prodotto al 90% da plastica riciclata

Se pensiamo alla quantità di plastica che scartiamo ogni giorno, soprattutto sotto forma d’imballaggi, e al basso tasso di riciclo di questo materiale, che per l’Italia è intorno al 25%, non può che sembrarci ottima l’idea di BFF, Better Future Factory, di produrre un filamento per stampanti 3D fabbricato a partire da plastica riciclata.

ReFil (Foto: BFF)
Foto: BFF

Si chiama ReFil ed è il prodotto del Perpetual Plastic Project, ideato da cinque ingegneri che, usciti dalla Delft University of Technology, hanno fondato a Rotterdam l’agenzia d’ingegneria e design BFF, con l’intento di proporre soluzioni sostenibili e realistiche che aiutino a risolvere problemi globali. In questo caso, la diminuzione degli scarti di plastica attraverso il loro riutilizzo nella stampa 3D.

Jonas Martens, uno dei co-fondatori della BFF, dichiara, «Vogliamo davvero fare la differenza; non soltanto parlare delle cose che andrebbero cambiate ma dimostrare come si può agire diversamente usando sistemi già esistenti».

Plastica spezzettata pronta all’uso per la stampa (Foto: Ultimaker)
Plastica spezzettata pronta all’uso per la stampa (Foto: Ultimaker)

Di tutta la produzione di materie plastiche in Europa, quasi il 40% è utilizzato negli imballaggi, facendone il singolo settore di utilizzo più rilevante. Inoltre, la tipologia d’imballaggio in assoluto maggiore si riferisce ai contenitori che rivestono direttamente gli articoli per la vendita (70%) e, tra questi, quasi tutti transitano attraverso canali domestici.

Queste cifre dimostrano che una grande quantità delle plastiche riciclabili passa attraverso le nostre mani, principalmente in bottiglie e in contenitori di cibi liquidi e solidi. Proprio a causa di questo, la BFF ha pensato di creare uno strumento «che dia un valore aggiunto a quello che finora è stato considerato un rifiuto», dichiara Gaspard Bos, altro co-fondatore della BFF.

Stampa diretta di anelli con il materiale appena fuso (Foto: Ultimaker)
Stampa diretta di anelli con il materiale appena fuso (Foto: Ultimaker)

ReFil è il risultato di una procedura in realtà semplice. Il primo passo è pulire la plastica; poi si asciuga e, finalmente, sifonde per creare il filamento. È possibile utilizzare direttamente il prodotto sciolto per una stampa, oppure, lasciarlo come filamento da 1.75 mm o 2.85 mm pronto per essere usato all’occorrenza, in una qualsiasi stampante 3D.

I materiali plastici usati con successo dalla BFF sono:
PET. Si tratta del secondo polimero più utilizzato per la fabbricazione d’imballaggi. Per dare un’idea della sua diffusione, le bottiglie di plastica per liquidi alimentari sono tutte prodotte in PET.
PLA. Materiale comune per stoviglie usa e getta, già molto utilizzato dalle stampanti FDM.
PS. Anche questo materiale è molto usato per gli oggetti usa e getta in genere.
LDPE. Materiale con cui sono fatte le buste.
PA. Nella forma di polvere, è il materiale di scarto delle stampanti SLS. In questo caso, la lavorazione però è più lunga e l’estrusore usato deve essere dedicato.

Il futuro della stampa 3D con plastica riciclata, vista dalla BFF (Immagine: BFF)
Il futuro della stampa 3D con plastica riciclata, vista dalla BFF (Immagine: BFF)

Al momento, possiamo contribuire all’approccio ecologico della BFF acquistando il loro filamento fabbricato al 90% da plastica riciclata. Ci auguriamo che il prossimo passo della BFF sia quello di disseminare la buona pratica, rendendo disponibile alla comunità anche la tecnologia da loro sviluppata.

Per approfondire:

BFF – Better Future Factory
(http://www.betterfuturefactory.com/)

ReFil
(http://www.re-filament.com/)

Fondazione Sviluppo Sostenibile
(http://www.fondazionesvilupposostenibile.org//f/Documenti/Italia%20Riciclo%202013/parte-3_plastica.pdf)